UE: lotta alle microplastiche.
La Commissione europea ha adottato nuove misure che limitano l'aggiunta intenzionale di microplastiche a prodotti disciplinati dalla legislazione REACH dell'UE sulle sostanze chimiche per impedire il rilascio nell'ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di microplastiche.
Queste nuove norme vietano la vendita di microplastiche in quanto tali e di prodotti contenenti microplastiche aggiunte intenzionalmente e che liberano microplastiche durante il loro utilizzo.
L'obiettivo è ridurre le emissioni di microplastiche intenzionali dal maggior numero possibile di prodotti. Fra i prodotti comuni interessati da questa restrizione vi sono:
- il materiale granulare da intaso utilizzato per le superfici sportive artificiali, che costituisce la principale fonte di microplastiche utilizzate intenzionalmente nell'ambiente;
- i cosmetici, nel cui ambito le microplastiche sono utilizzate per molteplici scopi, quali l'esfoliazione (microgranuli) o l'ottenimento di una specifica consistenza, fragranza o colore;
- detergenti, ammorbidenti per tessuti, glitter, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, giocattoli, medicinali e dispositivi medici, eccetera.
La modifica apportata dal Regolamento 2023/2055 all’Allegato XVII del Regolamento 1907/2006/CE (REACH), che introduce le microparticelle di polimeri sintetici tra le sostanze e le miscele soggette a restrizione, è entrata in vigore lo scorso 17 ottobre 2023.
La Commissione è impegnata a combattere l'inquinamento da microplastiche, come ribadito nel Green Deal europeo e nel nuovo Piano d'azione per l'economia circolare.
Nel piano d'azione per l'inquinamento zero, la Commissione ha fissato come obiettivo la riduzione del 30% dell'inquinamento da microplastiche entro il 2030.
I numeri dell'inquinamento da microplastica.
Nel 2017 l’ONU ha dichiarato che ci sono 51mila miliardi di particelle di microplastica nei mari, 500 volte più numerose di tutte le stelle della nostra galassia.
Secondo il Servizio di Ricerca del Parlamento Europeo (EPRS) ogni anno finiscono negli oceani dai 4,8 ai 12,7 milioni di tonnellate di plastica. Questo materiale degrada molto lentamente nel corso di centinaia di anni, trasformandosi in particelle microscopiche (dimensioni comprese tra gli 0,33 e i 5 mm) facilmente ingeribili da pesci e altri organismi marini. Attraverso la catena alimentare la plastica ingerita dai pesci può così arrivare direttamente nel nostro cibo. In particolare, il Mediterraneo è uno dei mari più inquinati al mondo, perché proprio in questo mare qui si concentra il 7% delle microplastiche a livello globale.
Fonte sito web Commissione europea Rappresentanza in Italia