Trattato Globale sulla Plastica: a che punto sono i negoziati?
Il 2 giugno a Parigi si è conclusa la seconda riunione del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC) delle Nazioni Unite, che porterà i leader mondiali a definire entro il 2024 un Trattato globale sulla plastica. Si tratta di uno strumento internazionale giuridicamente vincolante sull'inquinamento da plastica, anche nell'ambiente marino, basato su un approccio globale, che affronta l'intero ciclo di vita del materiale plastico.
Durante i negoziati si sono contrapposti due fronti: un gruppo formato da nazioni produttrici di petrolio e lobbisti dell’industria dei combustibili fossili che vogliono spostare l'attenzione sul riciclo e il miglioramento della gestione dei rifiuti e un gruppo di paesi sostenitori dell'economia circolare, che vogliono limitare la produzione mondiale di plastica.
I negoziati proseguiranno a novembre a Nairobi, in Kenya, con la presentazione del cosiddetto “Zero Draft”, la “bozza zero” in cui dovranno essere inserite proposte e contenuti concreti, che le Nazioni Unite vorrebbero riuscire ad approvare entro la fine del prossimo anno.
Secondo le stime più recenti, i livelli in rapido aumento di inquinamento da plastica rappresentano un grave problema ambientale globale che ha un impatto negativo sulla dimensione ambientale, sociale, economica e sanitaria dello sviluppo sostenibile. In assenza degli interventi necessari e improcrastinabili, la quantità di rifiuti di plastica che entrano negli ecosistemi acquatici potrebbe quasi triplicare, passando da circa 9-14 milioni di tonnellate all'anno nel 2016 a 23-37 milioni di tonnellate all'anno previste entro il 2040.