Riciclare la plastica non basta, è necessario ridurla.
Solo conoscendo bene com'è composto il materiale plastico e quali sono le corrette procedure per il suo smaltimento è possibile prendersi realmente cura dell'ambiente e di noi stessi e scoprire, inoltre, che non tutta la plastica è riciclabile e che la plastica non è riciclabile all'infinito. Per questi motivi è importante sensibilizzare le persone a un corretto uso e smaltimento dei materiali plastici, ma soprattutto alla riduzione dell’uso della plastica.
Viviamo in una vera e propria "era di plastica", in cui il materiale plastico e microplastico è prepotentemente entrato nella nostra quotidianità e nelle nostre case: dai vestiti che indossiamo, agli oggetti che utilizziamo, al dentifricio con cui ci laviamo i denti e purtroppo anche al cibo che mangiamo.
Il grande paradosso di questo materiale è rappresentato dal fatto che la plastica è nata come prodotto estremamente solido e resistente all'azione del tempo, ma in seguito è stato purtroppo impiegato nella realizzazione di prodotti usa e getta che si stanno accumulando nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Secondo l'EPA (Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti), "ogni pezzo di plastica mai prodotto esiste ancora".
Perché non tutta la plastica è riciclabile?
Le materie plastiche sono formate da polimeri, ovvero grandi molecole fatte di carbonio, ripartite in 7 categorie, in base alla loro composizione chimica. Negli imballi di plastica e in molti oggetti composti da questo materiale è evidenziato un simbolo a forma di triangolo con all'interno un numero che va da 1 a 7, che ci dice se l'oggetto è riciclabile o meno. A seconda del tipo di polimero, abbiamo materiali termoplastici o plastiche termoindurenti.
I materiali termoplastici sono materie plastiche che possono essere rifuse e riformate in nuovi prodotti e quindi riciclabili. Alla categoria delle termoplastiche appartengono 6 tipologie:
- PET (polietilene tereftalato);
- HDPE (polietilene ad alta densità);
- PVC O V (cloruro di polivinile);
- LDPE (polietilene a bassa densità);
- PP (polipropilene);
- PS (polistirene o polistirolo).
Invece la plastica termoindurente contiene polimeri che si intersecano per formare un legame chimico irreversibile, nel senso che non possono essere rifusi in un nuovo materiale e quindi non riciclabili.
Sotto al numero 7 rientrano tutti quei polimeri per i quali non è stato previsto un codice di riciclo specifico - PMMA (Polimetilmetacrilato), PC (Policarbonato), PLA (Acido polilattico) - e i prodotti realizzati con la combinazione di più elementi, come per esempio una vaschetta che abbia uno strato esterno di un materiale e uno interno di un altro. Ad oggi gli oggetti che fanno parte di questa settima categoria non vengono riciclati.
Perché la plastica non è riciclabile all'infinito?
Abbiamo già visto come le materie plastiche siano formate da polimeri, ovvero lunghe catene di atomi. Più lunghe e resistenti sono queste catene, più la plastica è di qualità.
I processi meccanici di riciclo della plastica quali macinazione, lavaggio e asportazione delle frazioni indesiderate comportano un deterioramento delle qualità e delle prestazioni fisico-meccaniche dei polimeri. Di solito i produttori fondono una percentuale di materiale riciclato con una percentuale di materiale vergine per mantenere correttamente le proprietà fisiche di cui hanno bisogno, oppure utilizzano additivi che possono essere miscelati alla plastica riciclata per ripristinare alcune delle proprietà originali.
Tuttavia ogni volta che la plastica viene riciclata, la catena di polimeri si accorcia e di conseguenza la sua qualità diminuisce. Lo stesso pezzo di plastica può essere riciclato solo 2-3 volte prima che la sua qualità diminuisca e si deteriori fino al punto in cui non può più essere riutilizzata.
La maggior parte della plastica non è facilmente riciclabile.
Solo una parte della plastica che buttiamo negli appositi contenitori della raccolta differenziata viene effettivamente riciclata. Questo avviene sia perché la maggior parte di prodotti in plastica sono spesso costituiti da miscele di molte sostanze chimiche che possono ostacolare i processi di riciclaggio, rendendo più difficile l’isolamento di un materiale che può essere recuperato e riutilizzato, sia perché è molto meno costoso produrre la maggior parte dei tipi di plastica da zero piuttosto che riciclare la vecchia plastica.
La plastica che non viene riciclata si accumula nelle discariche e nel corso degli anni si decompone in minuscole particelle di microplastiche, che contaminano il suolo, l'acqua, l'aria e il cibo che mangiamo. Parte della plastica che non viene riciclata viene incenerita, contribuendo all'aumento delle emissioni di gas serra nell'atmosfera.