Il Parlamento UE approva norme più severe per le spedizioni di rifiuti.

Il Parlamento UE approva norme più severe per le spedizioni di rifiuti. | No-Plastic Challenge
Pubblicato lunedì 4 marzo 2024

Il 27 febbraio scorso il Parlamento ha approvato in via definitiva le nuove misure UE di controllo per le spedizioni di rifiuti, che mirano a proteggere più efficacemente l'ambiente e la salute umana, contribuendo nel contempo agli obiettivi dell'economia circolare dell'UE e dell'inquinamento zero.

Nel 2020, le esportazioni di rifiuti dell'UE verso paesi terzi hanno raggiunto 32,7 milioni di tonnellate, pari a
circa il 16 % del commercio mondiale di rifiuti. Inoltre, ogni anno tra i Paesi dell'UE vengono spediti circa 67 milioni di tonnellate di rifiuti.

Le norme per l'esportazione di rifiuti dall'UE verso paesi terzi saranno più severe. Le esportazioni di rifiuti di plastica verso paesi non appartenenti all'OCSE saranno vietate entro due anni e mezzo dall'entrata in vigore del regolamento, mentre quelle verso i paesi dell'OCSE saranno soggette a condizioni più rigorose.

Lo scambio di informazioni e dati sulle spedizioni di rifiuti all'interno dell'UE sarà digitalizzato, attraverso un hub elettronico centrale, per migliorare la comunicazione e la trasparenza. I rifiuti destinati ad essere smaltiti in un altro paese dell'UE saranno consentiti solo in circostanze eccezionali.

La nuova legge istituisce inoltre un gruppo di lavoro per migliorare la cooperazione tra i Paesi dell'UE sulla prevenzione delle spedizioni illegali.

"Questa legge offre maggiore certezza ai cittadini europei che i nostri rifiuti saranno gestiti in modo appropriato, indipendentemente da dove saranno spediti - ha dichiarato la relatrice Pernille Weiss (PPE, DK) - L'UE si assumerà finalmente la responsabilità dei suoi rifiuti di plastica vietandone l'esportazione verso paesi non appartenenti all'OCSE. I rifiuti sono una risorsa quando sono gestiti correttamente, ma non dovrebbero in nessun caso causare danni all'ambiente o alla salute umana".

Fonte: Parlamento UE

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